Chi conosce il romanziere di "Con gli occhi chiusi" si chiederà chi abbia scritto questi frammenti, se sia davvero lo stesso autore. In questi testi brevi, flusso di ascolto e annotazione interiore, la realtà cara ai lettori di Tozzi non è cancellata, ma pervasa di invisibile. Ciò che in questa edizione viene raccolto fu definito dal suo autore lavoro di psicologia, un'interrogazione senza fine sul mistero di sé. Questo furono le tre raccolte di frammenti e aforismi - Barche capovolte, cose, persone - qui pubblicate insieme sotto il titolo "Il flauto invisibile". L'opera che ne emerge si fa testimonianza della dedizione con cui Federigo Tozzi tentò di imparare la lingua dello specchio, di come raccontare il suo sentire fu per lui guardarsi riflesso nel paesaggio, riconoscersi nella lingua di uno strumento udito solo dalla sua anima. Annotando febbrilmente e cercando senza direzione, Tozzi imparava in segreto la via del flauto invisibile all'ombra della sua fama di romanziere. Con un ricordo di Corrado Alvaro e le illustrazioni originali di Emilio Mantelli.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàApprontata dall'autore stesso, ma uscita postuma nel 1920 presso Treves a pochi mesi dalla sua morte, questa scelta di novelle copre il periodo della maturità di Tozzi e della sua ormai avviata affermazione nel mondo letterario italiano, che, se la morte prematura non lo avesse sorpreso, si sarebbe evoluta in sicura preminenza. Ma già la nutrita produzione nel breve arco della sua vita, sia nell'ambito dei romanzi (tra i quali l'assoluto capolavoro "Con gli occhi chiusi"), sia in quello delle novelle, configura Tozzi come uno dei massimi narratori italiani. Autore poco adattabile a un gusto facile di lettore, impietoso e crudo come pochi altri nel disvelamento della condizione umana, senza l'attenuazione del (pur amaro) riso pirandelliano o dell'ironia sveviana, refrattario a ogni rigida determinazione critica, Tozzi nelle sue novelle manifesta una rara forza espressiva, nonché una virtù innovativa sia nella trattazione dei temi e dei personaggi che nella strutturazione formale del narrare. Di tali qualità è ottimo esempio la raccolta Giovani, la cui riproposta è qui accompagnata da una lettura che per la prima volta si è potuta giovare di riferimenti alla lezione originaria (manoscritta o dattiloscritta) dei testi.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLa trilogia degli incapaci di un grande narratore del Novecento. Tre capolavori in un unico volume: «Con gli occhi chiusi» (1919), «Tre croci» (1920), «Il podere» (1921).
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità«Un ideale excursus che, coprendo l'intero arco cronologico dell'attività letteraria e seguendo il fil rouge del drammatico e cruciale tema della famiglia, restituisce un ritratto completo di Federigo Tozzi nella sua evoluzione artistica ed esistenziale, attraverso la lente d'ingrandimento delle novelle, il suo laboratorio di scrittura per eccellenza». Dalla Prefazione di Riccardo Lestini
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàPubblicata nel 1917 per Treves, Bestie è la prima opera di Tozzi che - grazie anche alla prestigiosa collocazione editoriale - raggiunge il grande pubblico. Si compone di sessantanove brevi prose in cui un io lirico dai tratti vagamente autobiografici annota le proprie impressioni e disforie sullo sfondo della città di Siena e della sua campagna, popolate, come in un incubo, di cose e di persone dai forti tratti espressionistici. In ogni prosa, quasi sempre alla fine, fa la sua apparizione una bestia, solitamente umile e campagnola, una sorta di allegoria vuota che - come ha ben notato Romano Luperini - svela l'irrimediabile mancanza di senso che attanaglia l'io, la sua scissione rispetto a un mondo divenuto oscuro e incomprensibile. Così, pur avendo come oggetto una materia che potrebbe prestarsi a un trattamento naturalistico fuori tempo massimo, Bestie trasforma paesaggi, situazioni e personaggi nell'allucinata e modernissima ribalta di angosce, proiezioni e inquietudini di un io passivo e imprigionato in se stesso. Attraverso l'analisi dei testimoni dattiloscritti e su rivista, e mediante il confronto con l'edizione Treves 1917 (stampata a testo nella presenta edizione, poiché licenziata in vita dall'autore), l'apparato genetico ricostruisce il percorso compositivo dell'opera, mettendo in luce il cammino variantistico con particolare attenzione all'uso idiosincratico della punteggiatura e alle scelte lessicali sempre oscillanti, nel dettato tozziano, tra impiego di elementi dialettali e lingua letteraria.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIn "Bestie" (1917) Federigo Tozzi sperimenta un genere letterario inusuale: in sessantotto brevi prose di argomento vario, personaggi, situazioni e atmosfere si accostano e si avvicendano legate da un unico filo conduttore, la presenza animale.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàIn "Gli egoisti" (1923) è un'opera autobiografica frutto di un lungo lavoro di scrittura e revisione. Il protagonista è Dario, un musicista di Pistoia trasferitosi a Roma in cerca di fortuna. Un conflitto interiore tormenta l'animo dell'artista: Dario ama Roma e Albertina, ma entrambe sembrano respingerlo.
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